martedì 12 aprile 2011

La cultura del fare e permettere è lontana da noi

Quanto accaduto nel consiglio comunale del 11/4/2011 mi porta a fare una riflessione con me stesso. Ormai sapete che amo riportare tutto in questo blog. Lo faccio perchè resti una memoria, innanzi tutto per me, della  mia esperienza politica. Vi confesso anche, che lo faccio, per fare sapere ai miei amici dell'impegno che provo a metterci, perchè desidero che se vogliono sostenermi debbano farlo, innanzi tutto, sulla base di questo. A volte sbaglierò perchè ho molti difetti, tuttavia in alcune cose ci credo. Sono uscito frastornato dal Consiglio comunale di ieri sera. L'occasione era la discussione su un piano di lottizzazione. Di fatti quasi tutti abbiamo deviato l'argomento sul Piano Regolatore Generale. Ho sollevato forti critiche nei confronti dell'attuale piano regolatore e di quello che si sta predisponendo, in particolare per la mancanza di norme regolamentari che semplifichino la vita ai cittadini. Infine ho sentito il dovere di esortare gli uffici a saper dire tanti SI invece di tanti NO, ho criticato le barriere e i  pareri poco oggettivi della Soprintendenza e dall'Ufficio del Genio Civile, con particolare riferimento agli interventi in centro storico. Il degrado diffuso del centro storico di Caltagirone è sotto gli occhi di tutti ma si pensa di risolvere le cose con un intervento di edilizia economica popolare che riguarda pochi fabbricati, in ordine sparso. Invece di semplificare, permettere di fare, di puntare sugli investimenti privati ,si punta su misure palliative, sull'intervento pubblico che spesso si rivela insufficiente ed inadeguato. Di fronte a questa analisi, di fronte a queste verità che sono  sotto gli occhi di tutti, ho dovuto assistere alle critiche, rispetto al mio ragionameto, che venivano da un consigliere dell'MPA che si è messo a difendere, a spada tratta, questo sistema di cose: bene l'operato dell'Ufficio, ci sono norme trasparenti, le risposte arrivano, di striscio anche un'atteggiamento di complicità verso l'Amministrazione che L'MPA combatteva fino a qualche giorno fa. Potevo accettarlo dall'Assessore del PD ed al quale era rivolto il mio ragionamento, ma assistere a certi ragionamenti da parte di un consigliere dell'MPA mi ha fatto proprio senso, perchè in questi anni non hanno fatto altro che minacciare di denunce, attaccare in continuazione l'operato sia degli uffici che dell'amministrazione di centro-sinistra. D'un tratto le cose cambiano, non sarà perchè sull'argomento del piano regolatore è bene non  farsi nemici? Non sarà che stanno corteggiando l'amministrazione comunale di centro-sinistra? Oppure è per il rispetto di qualche amicizia personale? Ma un'eventuale amicizia personale è più importante dell'interesse collettivo e di un libero pensiero? Ho la sensazione che invece di affrontare gli argomenti per risolvere i problemi della gente , si continua a fare tattica politica, ci si mette di qua e di la per puri fini politici, per farsi qualche simpatia al fine di ottenere un riguardo personale,  per puntare su nuove  alleanze politiche al fine di  ottenere in una poltrona comoda per se o per i propri amici. Tutti bravi sono, uffici soprintendenze, genio civile, l'importante è che non tocchino i nostri interessi personali. Invece di fare le regole meglio tenerseli amici, così per l'amico la legge si interpreta e per gli altri si applica (ovviamente nel modo peggiore).  Un consigliere (come me) che si alza e che dice che la parola d'ordine è "semplificazione" che ritiene utile la cultura del SI rispetto alla  cultura del NO, viene guardato come un extraterrestre, un folle, un pazzo forsennato che incita al concedere, che invece di gestire i problemi li vorrebbe risolvere con un colpo di spugna. Uno che non si rende conto che le cose sono più complicate di quanto sembrano. "Le regole ci sono e vanno rispettate" tuonava  l'Assessore  facendo finta di non capire che il mio ragionamento era proprio contro la  "deregulation" , ed invece riferito  alla necessità di un quadro regolamentare più chiaro e semplice, ad un approccio dell'Ufficio più attento ai bisogno delle persone, a delle regole (appunto) da concordare con la Soprintendenza, a degli accordi da fare con il Genio Civile. "L'ufficio lavora bene e ce lo invidiano tutti", continuava l'Assessore:  ma chi ha detto il contrario? Però ammettiamolo, al meglio non c'è mai fine, così come al peggio . Atteggiamenti da conservatori....  nulla si tenta di cambiare in meglio. A volte mi sembra di parlare e sentirmi da solo, quasi come attorno fossero tutti sordi... o più sordi di chi non vuol sentire.

2 commenti:

  1. iganzio alberghina27.4.11

    non è vero che parli e ti senti da solo.

    qualcuno, nel silenzio ti ascolta e valuta seriamente ciò che dici.


    un uomo dall'ottimo udito!
    ignazio alberghina

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  2. Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi ( Tristan Bernard).

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