sabato 8 dicembre 2007

patto UDC MPA

(La Repubblica) - 08/12/2007
Patto tra Udc e Mpa "Candidati unici alle amministrative"
La Convention. Da Caltanissetta sfida centrista a Forza ltalia
EMANUELE LAURIA«NON era un addio, era un arrivederci». Così Salvatore Cuffaro celebra il rinnovato abbraccio con Raffaele Lombardo, che dell'Udc è stato segretario regionale prima della Gran Rottura con Follini datata 2005. Ora sono di nuovo insieme, i due leader (ma si erano mai lasciati?), in un «contenitore di centro, definito sia ideologicamente che nei valori» il quale, spiega ancora il governatore, «non è la Cosa Bianca ma guarda piuttosto al Ppe».
Caltanissetta, hotel San Michele. È qui che si celebra il primo comitato regionale congiunto di Udc e Mpa, protagonisti di un patto di ferro che passa da strategie comuni, concordate dai vertici dei partiti, e da intese elettorali: candidati unici per le presidenze delle Province, liste uniche in caso di elezioni politiche anticipate. Per restare alle sigle, Lombardo evoca la Csu bavarese. Le distanze che vengono rimarcate sono quelle da Forza Italia che viaggia verso il Pdl voluto da Berlusconi: «Con questa intesa - dice il segretario regionale dell'Udc, Saverio Romano - privilegiamo i fatti e non gli slogan».
Si rivolge direttamente ai forzisti il segretario regionale dell'Mpa, Lino Leanza: «Se vogliono continuare nel loro percorso verso il Pdl - avverte - noi sicuramente non ci strapperemo le vesti né impazziremo. Abbiamo le mani libere». Lombardo è ancora più chiaro: «Sono loro, quelli di Forza Italia, ad aver rotto l'alleanza. Vorrebbero ridurci a cespugli, farci aspettare sino a gennaio, per sapere se ci sarà il referendum sulla legge elettorale e poi magari schiacciarci nel bipartitismo. E noi che facciamo, restiamo alla finestra? No, ci guardiamo attorno, a 360 gradi. Insieme all'Udc abbiamo un terzo dei voti in Sicilia Chiunque voglia governare, non può fare a meno di noi».
E allora, davanti alla tentazione costituita potenzialmente dalla nuova creatura di Berlusconi, il senatore Calogero Mannino mette in guardia gli ex dc in uno degli interventi più applauditi del pomeriggio: «Dobbiamo restare uniti, perché con questo trenta per cento possiamo condizionare anche le dinamiche nazionali». La Sicilia potrebbe fermare Berlusconi? Chissà.
Nessun riferimento alla sentenza che, prima di Natale, potrebbe modificare il futuro di Cuffaro e della politica siciliana. Una prospettiva traspare dalle parole del capogruppo Udc all'Ars Nino Dina: «In Sicilia, agiamo consci della forza di questa alleanza tra co-protagonisti dell'attuale maggioranza di governo isolana e la riteniamo senza ombra di dubbio in grado di guidare la coalizione per fronteggiare lo schieramento avversario di cui il Pd è la massima espressione».
Cuffaro non forzala mano nei confronti degli alleati della ex Cdl, ma sferra un duro attacco ai parlamentari dell'Ars: «Molti deputati hanno perso il senso delle istituzioni, pensano alla poltrona e sono capaci solo di porre veti. La Finanziaria è già diventata oggetto di contrattazione. Ma noi abbiamo la necessità di presentare una manovra con pochi punti qualificanti, senza compromessi con il parlamentare di turno. E andiamo avanti»

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