Gazzetta del Sud)- 29/10/2007
Lombardo non si candida a europee e provinciali
di Domenico CalabròUn movimento che sia protagonista del consenso sin qui ottenuto ma che ha anche il dovere di essere diverso nello stile, nel metodo e nel contenuto. Un partito che non applaude alla retorica dei pensieri autocelebrativi e che pensi ai programmi. E per essere credibili nelle richieste indirizzate al governo di Roma, deve avere le carte in regola nell'amministrare quotidiano. Questo dev'essere il Movimento per l'Autonomia, secondo il verbo del suo "inventore", Raffaele Lombardo, osannato dal popolo quando senza mezzi termini s'è detto pronto a correre rischi di perdere amici per strada che non intendono perseguire nelle regole della buona amministrazione. Smentendo subito chi ha avuto la ventura di sostenere che "in questo partito arriva chi chi è desideroso di posti di governo e sottogoverno". «Stiamo diventando un partito di opinione», si sgolano col dire, Raffaele Lombardo e Lino Leanza.
E mentre l'assessore regionale Paolo Colianni terminava di auspicare (sante parole) un recupero del primato della politica da sottrarre a quello dei burocrati della Regione (c'è chi ha telefonato al capo di gabinetto di un assessore tre volte al giorno per tre mesi, sentendosi dire che "la dottoressa è in riunione"!), Raffaele Lombardo dettava le regole del buongoverno.
Massimo due elezioni per chiunque, a partire da lui che non riproporrà più il suo nome nè per il Parlamento europeo, nè per la presidenza della Provincia di Catania (che comunque non lascerebbe ad Alleanza Nazionale che la reclama per Basilio Catanoso, proponendo, eventualmente l'assessore regionale Lino Leanza).
E rivolto a quanti hanno incarichi di ogni tipo, Lombardo, ha detto: "per quel che mi riguarda, lascio senza nulla a pretendere, senza guardare nè a Roma nè a Palermo, e se voi volete essere credibili, consegnatemi moralmente la rinuncia a mantenere i vostri ruoli che poi verranno assegnati con ampi strumenti di democrazia, ai più bravi. Solo così la politica ha un senso e solo così si può pensare al ricambio della classe dirigente che è uno dei punti caratterizzanti del nostro Movimento".
Il leader autonomista ha infine detto agli amministratori siciliani: abbiamo idee e proposte da gettare in campo; possiamo e sappiamo rinunciare anche a qualche poltrona, ma la nostra azione dev'essere improntata all'interesse generale e non certo alla caste: siano quelle della sanità, siano quelle dell'ambiente". Tutti in piedi: osanna.
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