sabato 17 settembre 2011

ARTICOLO 15

Ci riempiamo la bocca, quando si parla della Costituzione Italiana.  Inviolabile per alcuni, per altri modificabile , per altri ancora "interpretabile". Si, l'interpretazione, la più grande piaga della nostra nazione. Da noi si interpreta tutto, un punto di vista, una frase scritta in un giornale, una legge perfino la Costituzione. Si interpreta a seconda del caso. Mi viene in mente un famoso modo di dire "la Legge per gli amici si interpreta per gli altri si applica". Allora, accade che per lo stesso tipo di comportamento, uno viene condannato per favoreggiamento alla mafia ed un'altro viene indagato per  reato elettorale. Se si intercetta al telefono qualcuno che si compiace di avere una banca, chi ha divulgato la notizia della telefonata viene rinviato a giudizio e, viene condannato anche chi non sapeva e doveva sapere; mentre se ogni giorno leggiamo sui giornali tutte le telefonate private e personali  del capo del governo, questa non è violazione della privacy, ma un servizio di pubblica utilità. Il cittadino qualunque, non penso possa fare a meno di prendere atto di questo dato di fatto. Al di la della questione morale, al di la dei pregiudizi, al di la di ogni considerazione, non si può negare che "l'interpretazione della norma" viene fatta spesso arbitrariamente ed a seconda della convenienza. Basterebbe , quindi, leggere ed eseguire senza interpretare nulla. L'articolo 15 della Costituzione Italiana recita: "La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge."  A voi sembra chiaro ? A me abbastanza. Ora , per un attimo, dimenticate che il signor Berlusconi vi sta antipatico , che non condividete i suoi attegiamenti o il modo di fare politica e di governare. Provate a fare il Giudice. Dovete giudicarlo freddamente, come se non lo conosceste. Adesso  rileggete l'articolo della Costituzione , non interpretatelo, per carità, ma  provate a capire per quale motivo i Padri fondatori, decisero di inserire questo articolo importante nella Carta Costituzionale. Secondo me per evitare di mettere alla gogna le persone,  per evitare che fossero giudicate sulla base di una frase contestualizzata, per evitare che potessero verificarsi comportamenti deprecabili per finalità di lotta politica. Al di la dei motivi però, l'articolo 15 è molto chiaro. Proclama la libertà di dire quello che si vuole. Il diritto che quello che si dice e si scrive resti segreto.  La "limitazione" delle precedenti libertà e diritti può avvenire solo per motivi giudiziari. "Limitazione" non "esclusione" e con "le garanzie stabilite dalla legge". Va bene che il Giudice possa disporre un'indagine anche sulle comunicazioni private, per potere accertare eventuali reati. Non va bene che si verifichino fughe di notizie rispetto alle private conversazioni e che queste addirittura, vadano a finire sui giornali. Questo non è consentito dalla Carta , che limita e non esclude il diritto alla riservatezza. Purtroppo accade che le telefonate private, con tutti i risvolti personali ed  intimi, diventino di dominio pubblico;  poi a seconda di chi è implicato, (ricordate quanto detto sopra per amici ed altri), si decide se perseguire  o non perseguire i delatori. A questo punto, l'ipotesi di una legge che tuteli la riservatezza delle comunicazioni, non è davvero un'idea da scartarsi a priori..... anche se temo che ci sarà sempre chi saprà interpretarla.....

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