Tutti i media nazionali hanno notato, a ragione, che Luigi De Magistris è stata la rivelazione delle elezioni comunali a Napoli. E’ vero, l’ex pm ha raggiunto un risultato insperato, superando il ben più strutturato Partito Democratico e piazzandosi a sole 10 lunghezze da Gianni Lettieri, candidato del centrodestra. C’è, però, un altro dato che non è stato sottolineato: i vari (troppi) partiti meridionalisti, tutti insieme, hanno sfiorato il 10% dei voti nel capoluogo campano. Se avessero partecipato alle elezioni in un’unica lista, avrebbero rappresentato la terza forza, dopo Pdl e Pd.
Nel dettaglio, Forza del Sud di Micciché ha raccolto il 5,23%, Noi Sud il 3,58%, il Partito del Sud lo 0,32, Insorgenza Civile lo 0,25. Dal calcolo vengono esclusi i Popolari per il Sud di Clemente Mastella, che – a parte il nuovo nome – non sembrano tanto lontani dall’Udeur prima facie. Per l’ennesima volta, spesso scritto su Il Sud, quanto accaduto a Napoli, ma l’esempio vale anche per altre realtà, è la riprova della necessità di un partito unico del Mezzogiorno, che sappia essere sintesi tra le troppe anime meridionaliste.
Fonte il SUD
Nessun commento:
Posta un commento