sabato 13 marzo 2010

Progoga del condono ed aggiustamento della legge 326/2003 palesemente errata: La politica sarà capace di fare questo necessario intervento?

ROMA - Un nuovo condono edilizio, con possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico dove però è possibile l'edificazione quindi compatibili con i vincoli in dette aree. Non quelli incompatibili. Un errore grossolano nella legge 326/2003 impediva tale possibilità, perchè in una parte della legge si ammetteva la possibilità in un'altra parte invece si diceva il contrario (questi emendamenti dell'ultimo momento!).

Così dispone il disegno di legge presentato dal Pdl in Senato lo scorso 17 febbraio, che fa slittare i termini per la presentazione delle domande dal 10 dicembre 2004, come prescrive la legge sul condono edilizio, al 31 dicembre 2010. L'approvazione del provvedimento è certamente un atto di giustizia per tutti quei cittadini che hanno presentato l'istanza, facendosi ingannare dalla legge 326/2003, che è molto confusa nella parte che dispone rispetto ai vincoli e anche per quelli che non hanno presentato l'istanza, perchè indecisi rispetto l'interpretazione della norma.
Nessuno scempio per il territorio, tanto le case esistono ed in gran parte riguardano abusi di necessità.
Il disegno di legge è stato firmato dai senatori Sarro, Nespoli, Fasano, Izzo, Giuliano, Vetrella, Compagna, Calabrò, Lauro, Pontone, De Gregorio, Esposito, Coronella e Sibilla. Sarro e Nespoli. Nella relazione che accompagna il disegno di legge, i senatori Pdl motivano la loro proposta sostenendo che ai cittadini della Campania, ma in parte anche a quelli delle Marche e dell'Emilia Romagna, "è stata di fatto preclusa la possibilità di utilizzare lo speciale statuto di sanatoria" perché le Regioni hanno disciplinato la materia restringendo le possibilità di accesso al condono. Conclusioni: "si pone l'esigenza di ripristinare la parità di trattamento". Dunque il nuovo condono, contenuto nella proposta AS 2020, che prevede di riaprire i termini per la presentazione delle domande con la modifica del comma 32 dell'articolo 32 del decreto legge 269 del 2003, quello relativo al secondo condono edilizio di Berlusconi, e la possibilità di sanare abusi in aree vincolate ma edificabili , con la soppressione delle parole "dei beni ambientali e paesistici", al comma 27 dello stesso articolo. Dubbi sul fatto che la legge vada in porto, c'è da non crederci più. Dubbi anche sull'applicabilità, in considerazione della potestà esclusiva nella materia, da parte delle regioni. Però per una norma giusta come questa vale la pena di lottare. Intanto, almeno, manifestiamo solidarietà ai proponenti, collegandoci con il portale web del Senato ed inviando loro, anche via email, i dovuti ringraziamenti per la utile e coraggiosa proposta.

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