sabato 14 novembre 2009

la situazione politica regionale

Oggi permettetemi di esternare qualche opinione.Intanto un saluto a tutti gli amici che mi seguono sul blog all'indirizzo www.claudiodepasquale.it e sulla mia pagina facebook.
Come sapete in queste ore ci sono problemi di stabiltà del governo regionale. E' mancata la fiducia sul documento di programmazione economica finanziaria. Da quì la crisi, dichiarata anche dal Presidente Lombardo che ha avuto l'appoggio solo dai deputati del suo Movimento e dalla parte minoritaria del PDL guidata da Gianfanco Miccichè che nel frattempo ha formato un nuovo gruppo all'interno dell'Assemblea Regionale. Contro il Dpef hanno votato il PD, la parte maggioritaria del PDL e l'UDC. Sembra tutto troppo strano, ma ci sono tante spiegazioni. Ne darò una dal mio punto di vista. Un bravo leader tiene uniti e non divide. In questo ultimo anno, invece, i leader hanno solo diviso. La primogenitura è certamente da ricondurre al presidente Lombardo che sin da subito ha imposto la sua linea politica, minacciando il ricorso alle oramai famose geometrie variabili. Un atto di forza con il quale ha provato a prendere solo nelle sue mani il timone, imbarcando qualche personaggio che poteva dare la parvenza di un amministrazione morale, trasparente e democratica. Ma niente di tutto questo è accaduto, pur se restano mie valutazioni personali. Sin dall'inizio, invece di guardare ai territori si è fatta da subito una politica di accentramento del potere, finalizzato, probabilmente, alla spartizione di incarichi e sottoincarichi. La questione della sanità è emblematica: con il pretesto del risanamento dei conti pubblici e del miglioramento dei servizi sanitari, si sono accentrate le competenze in capo alle provincie, sono state soppresse numerose aziende territoriali, e comunque alla fine i dirigenti sono aumentati. Non credo che ci saranno risparmi. Eppure una cosa è certa: questa non è politica di tipo autonomista. Neanche commissariare la gran parte dei comuni dell'isola e gli Istituti Autonomi Case Popolari è politica autonomista. Poi lasciamo stare i contenuti, fino ad ora non si è fatto nulla di nulla per porre le condizioni dello sviluppo dell'isola. In compenso si è pensato di elargire qualche contributo ad enti inutili che creano false aspettative di occupazione e spesso neanche queste. Sul piano politico è stato gravissimo il rimpasto di governo, cacciando fuori l'UDC e quella parte del PDL che è abituata a contarsi sul consenso democratico dei voti cercati porta a porta. Avrebbe fatto meglio a cercare il dialogo costruttivo. Ma niente di tutto questo, meglio le geometrie variabili. Ed oggi, al Presidente Lombardo, gli è stato ricambiato occhio per occhio e dente per dente, ed è fortunato che gli è andata così. Non è bravo solo lui a fare le geometrie variabili, non ci vuole tanto ad imparare questo gioco, che si è ritorto contro lui stesso. Farebbe bene a ritornare sui suoi passi, ed a instaurare un dialogo con la coalizione che ha vinto le elezioni, senza tante strategie finalizzate al divide et impera che non sempre funziona. La speranza è quella che non si ritorni alle elezioni, perchè siamo stanchi anche di questo, e se lo pensa uno che fa politica, figuriamoci il popolo.

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