nutro molte perplessità nella funzione pratica della cosiddetta “formazione continua”. Pur inserita all'interno delle nostre norme deontologiche, non ne comprendo davvero l'utilità in particolar modo se rapportata al costo/beneficio. In questo spero di potere rappresentare tutti coloro che sono della mia stessa idea. Sono un geometra, con il mio diploma con la mia esperienza. Nell'espletamento delle attività professionali è naturale che ci sia sempre da sapere e da imparare ed è ovvio che ognuno di noi divenga nel tempo un autodidatta. In realtà i geometri siamo tanti autodidatti, ognuno con le proprie specializzazioni e tutto ciò è cosa molto positiva, perché siamo capaci di essere docenti di noi stessi e spesso l'uno con l'altro, ci aiutiamo e completiamo.
Ad esempio. E' davvero paradossale che per partecipare ad un corso di aggiornamento, dove non si fa altro che prendere atto di prassi applicate a livello europeo nella valutazione degli immobili e per qualche libro ed un modesto software si debba sborsare una somma che è vicina ai 1000 euro che per 25 corsisti da un totale di circa 25.000 euro. A questo punto non si tratta più di formazione continua: questo è puro business. Comprensibilmente opportuno per chi lo pratica, ma sempre business. Pagamento anticipato e possibilmente in contanti, neanche la possibilità della dilazione. In tutto ciò il Consiglio Nazionale sta a guardare, anzi avvalla. La questione vale anche per le altre “associazioni di formazione” che sono nate per “aggiornare” la nostra categoria.
Per quanto sopra, i geometri, oltre alle tasse, alle contribuzioni, alle spese per pubblicazioni e software e dopo le tante altre per attrezzature, consumi etc, devono pure affrontare un'ulteriore spesa per “riandare a scuola” peraltro senza acquisire specifiche competenze comprovate da titoli idonei : certamente non si tratta di diplomi e nemmeno di lauree, ma di semplici attestati di frequenza.
E' troppo parlare di lauree? Il nostro sistema non lo permette, la mia può sembrare un'affermazione quasi priva di senso, ma se la formazione continua conferisse specifiche competenze attraverso titoli idonei , ad esempio, titoli equipollenti alle lauree che consentissero un avanzamento delle competenze professionali, penso ad esempio al settore della progettazione, allora bene, qualche investimento si potrebbe pure fare. Ma un attestato, non consentirà mai ad un geometra di progettare una costruzione in cemento armato, e neanche di ricevere un incarico per la valutazione di un grattacielo o se volete, per il tracciamento di un'autostrada. Scusate il paragone, forse non troppo puntuale, ma era per fare comprendere alcune ragioni.
Vorrei, quindi, sensibilizzare sulla opportunità di una formazione continua che non sia fine a se stessa ma che produca effetti sul piano pratico, auspicando che nel futuro questi strumenti siano messi a disposizione dall'Ordine, a costi e condizioni ragionevoli.
(testo etratto da lettera inviata al Collegio e Consiglio dei geometri).
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