Nella giornata di ieri molti hanno chiesto spiegazioni sulle mie dimissioni dal gruppo consigliare MPA. Quelle date al consiglio comunale sono effettivamente reali e pertanto ripropongo il mio discorso rivolto al Presidente del Consiglio Comunale, all'amministrazione ed ai colleghi consiglieri. Aggiungo solo, che quando si prende una decisione di tale importanza, certamente, molti fattori la determinano. Ad esempio, la possibilità di riferimenti più seri, la consapevolezza di trovare nuovi amici con i quali è più naturale aprire certo dialogo, la certezza che sei andato via da un Movimento composto a maggioranza da una classe dirigente locale , che pure vissuta e rivissuta, non si schioda. Amicizie, parentele, patti di ferro, tutte logiche impenetrabili.
Signor Presidente,
Io sono autonomista. Lo sarò sempre. Di qualunque compagine politica dovessi fare parte. A me pare che nel progetto del presidente Lombardo siano entrate troppe persone che nulla hanno a che fare con il sentimento dell'autonomia e che invece hanno finalità diverse.
Sento che certe ragioni, in ambito locale, non sono bene accolte nel MPA, o si diviene amici e soldati di taluni, oppure si viene classificati- anche senza alcun rispetto e pubblicamente- come fiancheggiatori di altri. Non è il mio destino: è quello di ogni componente di questo gruppo e movimento, estraneo a certe logiche, che ha provato a dare un contributo in termini di proposta.
Per primi con Maurizio Montemagno abbiamo portato una ventata di autonomia a Caltagirone ed anche nella provincia di Catania: gli altri sono venuti dopo. Il nostri elettori, il nostro gruppo di sostegno, non condivide l'atteggiamento ed i comportamenti di taluni esponenti locali del partito, che tutto sono, tranne che autonomisti.
Io che sono riuscito, con grande passione, a fare collocare la bandiera della regione Sicilia nella balconata principale di questo municipio, io che mi distinguo per numero di iniziative presentate in consiglio , più le mie che quelle dei componenti del gruppo messe insieme; io che sono il secondo consigliere anziano del gruppo; proprio io che sono il vero autonomista devo essere il primo a dimettermi dal gruppo del Movimento per L'autonomia. E' davvero un paradosso.
Ma è necessario, perché devo continuare a fare la mia azione propositiva, non posso essere complice di chi fino a questo momento, ha sempre diviso il centro-destra, portando avanti un tipo di opposizione fatta di ripicche e miserabili egoismi personali, un opposizione autolesionista per chi vi partecipa e per la nostra comunità, già vissuta e rivissuta nel corso degli anni.
Gli amici del MPA, non si rendono conto o fanno finta di non rendersene, che i veri fiancheggiatori sono in mezzo a loro e sono invisibili. Il tempo ci ha dato ragione e temo che ce ne darà ancora.
Con questo chiarisco subito: non voglio fare il moderato, non sono a tutti i costi per l'opposizione costruttiva, frase usata ed abusata ormai divenuta a me anche sgradevole. Io sono per un'azione politica di tipo propositiva, sono per valutare con attenzione tutti quei provvedimenti che vanno nell'interesse della città e nelle condizioni attuali non potrei svolgere appieno tale funzione.
Per tutti i motivi esposti , ed anche per altri che non è il caso di riportare a questa pubblica assise, ho la necessità di un momento di riflessione e dichiaro di essere dimissionario dal gruppo Consiliare Movimento per l'Autonomia e di rimanere in consiglio comunale quale indipendente di centro destra, non rinnegando i valori dell'autonomia e continuando a praticare un'azione politica di tipo liberale – popolare. Confluisco, così, nel gruppo misto.
Nessun commento:
Posta un commento