giovedì 8 novembre 2007

Dopo la piazza arrivano i soldi

(La Sicilia) - 08/11/2007
Dopo la piazza arrivano i soldi?
BUGIE DIETRO LA VERITÀ
di DOMENICO TEMPIO-La politica, ormai è luogo comune, è un teatrino. Ieri a Roma diversi sono stati i protagonisti. C'è chi ha protestato, presidenti delle Province siciliane e sindaci, per ottenere quei 500 milioni di euro come prima trance per le strade provinciali, promessi e mai avuti. Cè chi ha ripetuto le dichiarazioni ottimistiche di allora, dimenticando la cattiva figura fatta dopo il 24 luglio, quando Prodi promise subito i soldi, mai deliberati dal Cipe perché non esistevano.
Il vice ministro Capodicasa ieri ha dichiarato: «I fondi della viabilità secondaria ci sono e ci sono sempre stati». Peccato che nessuno se ne sia accorto. E le proteste di presidenti delle Province e sindaci di diversa coloritura politica lo testimoniano. Ci dispiace che a questo spettacolo si prestino anche due politici di lungo corso come Enzo Bianco e Anna Finocchiaro. In un loro comunicato enfatizzano la firma del decreto di Di Pietro. Sulla notizia, da noi pubblicata già ieri, i primi dubbi li aveva avanzati Mirello Crisafulli: «E' lo stesso decreto del quale si discute da tre mesi. Il ministro parla di firma e non di assegnazione dei fondi. Il fatto è che c'è un rimpallo di responsabilità tra Bersani e Di Pietro».
Lo stesso Raffaele Lombardo proprio il 24 luglio, prendendo per buona la promessa di Prodi, dichiarò: «E' stato un successo di tutti». Deluso, assieme ai suoi colleghi di sinistra, centro e destra, è sceso in piazza.
Ma c'è una dichiarazione di 15 giorni addietro di Padoa-Schioppa che sconfessa le velleitarie affermazioni di Capodicasa e compagni e giustifica la protesta di ieri: al question time del 24 ottobre il ministro aveva rivelato che la «prima annualità di finanziamento, cioè quella del 2007, non è stata erogata alle province siciliane e calabresi».
Ora si promette che i soldi saranno prelevati dai fondi di riserva. Noi ci auguriamo che ciò accada e che il Cipe possa deliberare alla prossima riunione. Però, signori, andateci piano col denigrare chi, prove alla mano, cerca la verità. Vogliamo solo ricordarvi che i siciliani esistono ancora. Non prendiamoli in giro

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