lunedì 15 marzo 2010

Piano Casa Sicilia: e le case legittimamente condonate?

L'Assemblea Regionale Siciliana ha licenziato la legge sul Piano Casa, un provvedimento che genererà pochissima economia in Sicilia. Molti hanno perso di vista lo scopo principale di questa legge, che era quello di dare una boccata di ossigeno al settore edilizio e quindi all'occupazione. In conferenza Stato-Regioni, già messi i primi paletti. Nelle varie Regioni, in sede di recepimento, altre numerose limitazioni. Alla fine, non si è concluso quasi nulla. In Sicilia un caso tutto particolare perchè con la nostra Autonomia avremmo potuto essere davvero incisivi: c'erano le forze politiche e sociali che proponevano aperture, possibilità, soluzioni per i tanti problemi dell'edilizia, ma non sono state ascoltate, forse anche a causa di equilibri politici davvero singolari. Si posso ampliare del 20% le case unifamiliari , bifamiliari e gli uffici costruiti entro il 31/12/2009. Solo che c'è un piccolo problemino. Le case unifamiliari e bifamiliari ampliabili, sono in prevalenza costituite da villette nel verde agricolo. Si da il caso che in Sicilia, questa tipologia di costruzione è stata bandita per lungo tempo, tanto che molti cittadini (sbagliando, per carità), hanno dovuto ricorrere all'abusivismo edilizio per costruire questo tipo di abitazioni. Alla mancanza di lungimiranza del legislatore hanno sopperito i condoni edilizi. Sono state leggi necessarie non tanto per aiutare gli abusivi, ma perché si è riconosciuto il grave errore di chi non ha saputo pianificare il territorio, di chi non ha compreso le esigenze sociali, che sono alla base di ogni progetto urbanistico. Con il condono edilizio si consegue la piena legittimità dell'immobile. Chi ha comprato una casa con una regolare concessione edilizia, credendo di essere un cittadino al pari degli altri, con questo piano casa è stato tradito. Infatti, il Piano Casa Siciliano, prevede che l'immobile che prima era abusivo e che ora è in regola, perfettamente legittimato con concessione edilizia, non può essere ampliato. D'un tratto i titoli abilitativi perdono di efficacia, ai fini dell'applicazione del piano casa, sono inutilizzabili. Cittadini uguali, che comprano case con lo stesso titolo abilitativo, messi su piani diversi. Probabilmente è anche incostituzionale. In Assemblea Regionale, su questo punto, una battaglia ideologica e politica all'ultimo sangue, ma alla fine hanno vinto i no e con questa decisione, senza esagerare, la metà degli interventi previsti non si potranno fare, qualcuno ha affermato l'80%. Non si sono neanche resi conto di non avere fatto solo un torto ai proprietari di questa tipologia di case, lo hanno fatto all'intera economia di settore. Mi ha colpito una dichiarazione del Presidente della Regione fatta durante i lavori in Assemblea: “Se poi, anche per un tot di principio - riguardasse una sola casa in Sicilia o, peggio ancora, se fosse l’80 per cento - tollerassimo condoni e sanatorie, la legge e, quindi, tutti noi, l’Assemblea che le leggi le approva, sicuramente perderemmo quella dignità. Ecco perché, aggiungo a quanto detto dall’assessore Gentile, anche il mio punto di vista, quello del Presidente della Regione, nell’esprimere un no fermo a questo emendamento.” (l'emendamento per consentire ampliamenti di case legittimamente sanate). Era un ragionamento nel contesto, a chi lo ha ascoltato pare di capire : pure se con questo piano casa si intervenisse su una sola casa in Sicilia, pure se l'80% degli interventi non si potesse fare, per principio, non permetterei mai di fare interventi su immobili condonati e sanati, perché perderemmo la dignità. Perderebbero la dignità! Questo piano casa, così concepito, è una delle cose che contribuisce a fargliela perdere! Non gli frega niente dei problemi della gente, gli frega solo di apparire belli e casti, anche al costo di non concludere niente, anche al costo di fare un solo intervento edilizio in Sicilia. Sentirete dire: “abbiamo evitato lo scempio “, “abbiamo evitato la cementificazione selvaggia”, “abbiamo punito gli abusivi” , poi invece dall'altra parte, sono stati soddisfatti i desideri di chi vuole cementificare il sottosuolo con una norma che permette di costruire parcheggi ovunque, anche nei suoli agricoli e senza limiti!!! Con il pretesto di creare parcheggi, chissà a quale vero scempio dovremo assistere. Gli ampliamenti degli uffici? Ovviamente consentiti ovunque, non solo nella tipologia unifamiliare e bifamiliare. Si potrà anche fare fuoriuscire una stanza dal prospetto della palazzina , come nella famosa pubblicità? Ma che vergogna. Nulla hanno fatto per i centri storici: vero è che in conferenza Stato-Regioni si è deciso di non fare ampliamenti, ma si poteva benissimo agire sulla semplificazione normativa, in modo da permettere più agevolmente il recupero dei centri storici che stanno cadendo a pezzi, ovunque in Sicilia. I siciliani si consolino, possono costruire autorimesse sotto terra ed in caso di bisogno abitarvi, perché questo meritiamo, secondo i nostri illustri rappresentanti, meritiamo di abitare sotto-terra, in mezzo al fango, come quello che sta sommergendo tante comunità in Sicilia. Falsi moralisti, pseudo ambientalisti, sempre pronti a criticare, quando si tratta di colpire i più deboli e mai presenti quando si devono contrastare i veri scempi all'ambiente, realizzati nel nome di rilevanti interessi economici, messi in atto con tutte le autorizzazioni del caso, rilasciate con la complicità unanime. Questi sono i comportamenti deprecabili, non quelli del cittadino che ha dovuto ricorrere all'abuso di necessità o che ha comprato una casa che riteneva legittima e che oggi, grazie a certi intelligentoni, ai fini dell'applicazione della legge sul Piano casa Sicilia, scopre che non lo è più.

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